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Questo tipo di elicottero veniva costruito dalla Sikorsky Aircraft Division dell'United Aircraft Corporation Bridgeport Connecticut. Impostato per impieghi ASW di ricerca ed attacco, disponeva di un motore Wright R-180-24 stellare a 9 cilindri raffreddati ad aria, un rotore principale a 4 pale.
Nel complesso, la famiglia dell' SH-34, che fu l'ultimo elicottero militare con la tradizionale motorizzazione a pistoni, può forse dirsi il primo elicottero"completo" o addirittura moderno della storia aeronautica.
Facilmente comprensibili dunque le aspirazioni dei piloti navali italiani dell'epoca che, abituati a maneggiare gli AB-47G e J3"AS", desideravano volare su questo primo vero elicottero navale. Tuttavia, le sue ragguardevoli dimensioni lo rendevano difficilmente imbarcabile sulle unità navali italiane, almeno fino alla nascita del progetto degli incrociatori classe "Doria". Fu per questo che la Marina si avvicinò a questa macchina solo nel 1958, anno in cui la costruzione di queste nuove navi maggiori era già stata impostata. All'inizio dell'anno furono ordinati alla Sikorsky, attraverso la U.S.Navy, tre primi esemplari, nella versione HSS-1. Poco dopo un ridotto gruppo di piloti e specialisti venne inviato negli Stati Uniti per l'addestramento specifico sulla macchina. I primi due HSS-1 giunsero a Brindisi via mare il 1° Marzo 1959, smontati ed imballati in grandi casse di legno.
In meno di un mese gli specialisti della manutenzione formati negli Stati Uniti li rimontarono mettendoli in grado di volare, sotto la supervisione tecnica di un ingegnere inviato dalla Sikorsky. Verso la fine dello stesso mese i due elicotteri vennero trasferiti in volo verso la nuova sede di Grupelicot 1 a Fontanarossa-Catania. Il terzo elicottero ordinato alla Sikorsky sarebbe giunto in Italia solo due anni più tardi; nel corso di questo intervallo di tempo, i avrebbero avuto un'intensa attività volta ad addestrare gli equipaggi alle prime vere operazioni di caccia ed attacco AS, in cooperazione con le unità navali. Finalmente, insomma, il cerchio pareva chiudersi. Con l'HSS-1 il sogno dei primi pio­nieri degli AB-47G sembrava prendere forma e la Marina italiana poteva mettere in pratica la dottrina d'impiego AS dell'epoca.
Nel frattempo, nel 1960, gli Stati Uniti assegnano alla Marina Militare italiana altri sei HSS-1, questi nella aggiornata versione "N", nell'ambito del Mutuai Defence Assistance Program (MDAP, il programma di reciproca assistenza militare).
Il terzo HSS-1, invece, ordinato nel 1958, giungeva a Napoli a bordo della portaerei U.S.S. Shangri-la il 25 febbraio 1961. Questo elicottero, diversamente dai primi due, era dipinto in colore grigio chiaro, come molti di quelli all'epoca in servizio nella U.S. Navy.
I primi due HSS-1 N assegnati in conto MDAP, invece, giunsero il 25 ottobre 1961 a Catania a bordo di una nave mercantile. Gli elicotteri di questo lotto furono inviati già completamente assemblati e già dipinti nella citata livrea bicolore. I successivi quattro elicotteri assegnati sarebbero giunti sempre con le stesse modalità entro i primi mesi del 1962.
Per circa due anni l'attività degli HSS-1 e HSS-1N italiani fu molto intensa e volta sia a far familiarizzare con le macchine equipaggi e tecnici sia ad affinare la dottrina d'impiego dei mezzi nell'ambito delle operazioni navali. Con l'entrata in squadra degli incrociatori classe "Doria" (Andrea Doria, C 553 e Caio Duilio, C 554), una coppia di questi elicotteri cominciò ad essere imbarcata a rotazione sulle due unità navali. Purtroppo, ben presto ci si rese conto che le operazioni di ripiegamento (rotore principale e coda) e riconfigurazione di volo delle macchine erano piuttosto complesse e lunghe per poter essere intraprese ripetutamente a bordo, tanto da sconsigliare l'imbarco permanente di queste macchine.
Nel momento stesso in cui si decideva, dunque, che gli HSS-1 per il futuro avrebbero operato principalmente da terra, si compiva quella dicotomia a cui abbiamo accennato in precedenza, che avrebbe dato vita alla coesistenza tra una "sub-componente" elicotteristica  imbarcata ed una invece appunto basata a terra, costituita quest'ultima da elicotteri di maggiori dimensioni e di maggiori prestazioni a cui la Marina non volle comunque rinunciare. Questa gestione parallela delle forze avrebbe caratterizzato un periodo durato oltre due decenni, che sarebbe solo parzialmente terminato con l'entrata in squadra dell'attuale Giuseppe Garibaldi, nella seconda metà degli anni Ottanta. La disponibilità di questa unità avrebbe infatti concesso la possibilità di imbarchi di medio-lungo periodo anche per gli elicotteri di maggiori dimensioni.

 

Elicottero SIKORSKY SH 34
Impiego dell'elicottero SH34 con gli Incursori del COMSUBIN.
DATI TECNICI
SIKORSKY SH34
Lunghezza fusoliera:
max 20,06
Altezza totale:
max 20,06
Diametro R.P.:
17.06 m
Diametro R.C.
2,89 m
Peso a vuoto:
4.100 kg
Peso max:
5.900 kg
Propulsione:
Mot. stellare a 9 cilindri raffreddati ad aria tipo WRIGHT R-1820_84
Potenza max:
1.525 Hp
Carburante:
Benzina Avio 115/130
Velocità max:
150 nodi
Autonomia:
4 h

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