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Il regio cacciatorpediniere Lanzerotto Malocello
(Classe “Navigatori" già classificato Esploratore Leggero)


Il Malocello ha preso nome dal navigatore genovese Lanzerotto Malocello, nato a Varazze nel 14° secolo, scopritore delle isole Canarie. Da lui prese nome l’isola di Lanzarote.
Il Malocello, pur essendo stato impostato in cantiere per primo, fu la quinta unità della classe ad entrare in servizio all’inizio del 1930 come esploratore leggero. Dopo pochi mesi di attività addestrativa rientrò in cantiere per essere sottoposto al primo ciclo di modifiche per il miglioramento della stabilità (alleggerimento e abbassamento delle sovrastrutture).
Le Unità della classe “Navigatori”, al loro apparire suscitarono entusiasmi, critiche e polemiche accese in quanto racchiudevano in se pregi e difetti. Comunque i difetti, una volta ovviati, non furono tali da impedire a queste dodici Unità di compere un’attività brillantissima sia in pace che in guerra. Furono infatti fra le unità che ebbero al loro attivo il maggior numero di miglia percorse.
Esploratore leggero della classe “Navigatori” (composta da 12 Unità: Tarigo – Malocello – Pancaldo – Da Noli – Vivaldi – Usodimare – Pessagno – Da Recco – Zeno – Da Verrazzano – Da Mosto – Pigafetta).
Dal 1938 venne classificato, con i gemelli di classe, cacciatorpediniere.
Costruito nei Cantieri Ansaldo di Sestri, venne impostato il 5/10/1926, varato il 14/3/1929 e consegnato il 18/1/1930.

Attività:
Dopo la consegna alla Marina Militare eseguì un breve periodo di addestramento al termine del quale dovette ritornare in cantiere per lavori di alleggerimento e modifica delle sovrastrutture. Al termine, passò a far parte del 2° gruppo della Divisione Leggera.
Partecipò (1931) alla lunga crociera atlantica in appoggio alla prima trasvolata Italia-Brasile e l’8 dicembre dello stesso anno ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento offerta dal Comune di Varazze.
Effettuò quindi intensa attività di squadra partecipando alle principali esercitazioni ed effettuando diverse crociere in porti esteri del Mediterraneo.
Il 28 giugno 1935 nel corso di una manovra notturna di simulato attacco, avvenne una collisione fra lo Zeno ed il Malocello; si ebbero gravi avarie alle due unità con cinque morti e sei feriti sul Malocello ed un morto e due feriti sullo Zeno.
Dal 1936 al 1938 partecipò alle operazioni militari durante la guerra civile spagnola.
Nel 1938 venne declassato a cacciatorpediniere ed assegnato al gruppo Ct di riserva della IV Divisione, rimanendo dislocato alla Spezia fino al 5 luglio 1939, quando partì per Tangeri in qualità di stazionario.
Rientrato in Italia, a Livorno, venne sottoposto a grandi lavori di trasformazione e ammodernamento nel periodo 2 gennaio/31 marzo 1940.
Il 10 giugno 1940, si trovava a Taranto come unità della 14a. Squadriglia Ct. della IV Div., 2a. Squadra.
Partecipò inizialmente come Ct di squadra alle uscite delle navi maggiori; fu presente allo scontro di Punta Stilo, ma ben presto venne impiegato alla scorta dei convogli.
La sua attività fu lunga e brillante; durante la scorta ai convogli attaccò più volte con bombe da getto sommergibili nemici; fu sottoposto ad attacchi aerei riuscendo sempre a disimpegnarsi senza gravi danni ed abbattendo anche alcuni velivoli inglesi; salvò numerose vite umane fra i naufraghi dei mercantili affondati.
Nel giugno 1942 partecipò allo scontro di Pantelleria, insieme agli incrociatori Eugenio di Savoia Montecuccoli, impegnando decisamente l’avversario. Essendo stato il sezionario Vivaldi colpito dal fuoco nemico, immobilizzato ed incendiato, rimase nelle sue acque per proteggerlo; lo scortò poi in porto difendendolo anche da attacchi aerei. Per questa azione lo stendardo dell’Unità venne decorato di medaglia d’argento al V.M.
Nell’agosto 1942 passò in riserva alla Spezia per eseguire grandi lavori. Rimase in arsenale quattro mesi, durante il corso dei quali venne dotato, unico della classe Navigatori, del radar tedesco “Dete”.
Rientrato in armamento nel gennaio 1943, operò attivamente sulla rotta fra Trapani e Tunisi, come trasporto veloce di truppe tedesche.
L’ultima uscita avvenne il 23 marzo 1943 da Pozzuoli, insieme al Pancaldo ed al Camicia Nera. Riunitosi il mattino seguente con l’ Ascari, il gruppo della quattro Unità cariche di truppe germaniche proseguì per Tunisi. Purtroppo alle ore 7,30 del 24 marzo, ventotto miglia a Nord di Capo Bon, il Malocello urtò contro una mina nemica che scoppiò al centro della nave. Assistito dall’Ascari, affondò poco dopo spezzato in due.
In guerra aveva percorso 61.709 miglia per un totale di 3737 ore di moto effettuando 149 missioni di guerra fra cui 6 per ricerca nemico, 6 per posa sbarramenti torpedini, 2 per caccia antisom, 68 per scorta convogli.
Venne ufficialmente radiato dai ruoli del Naviglio Militare il 18 ottobre1946.

Caratteristiche tecniche
La classe “Navigatori” aveva le seguenti caratteristiche iniziali :
Dislocamento: 2605 tonn. (a pieno carico);
Lunghezza: 107,7 mt.;
Larghezza: 10,2 mt.;
Immersione: 4,2 mt (a pieno carico);
Apparato generatore: 4 caldaie Tipo Odero (il Malocello) con una scorta di combustibile di 630 tonn. di nafta;
Apparato motore: 2 Turbine Parsons da 55.000 HP di potenza e n° 2 eliche a tre pale;
Velocità massima: 38 nodi;
Autonomia: 3800 miglia a 18 nodi;
Armamento:
n° 6 cannoni da 120/50 in tre impianti binati;
n° 6 Lancia siluri da 533 in due impianti trinati;
n° 2 mitragliere da 40/39 a.a.
n° 4 mitragliere da 13,2 a.a. in due impianti binati
sistemazioni per la posa di campi minati.
L’equipaggio era formato da 173 uomini (dei quali 9 ufficiali).

Sigla distintiva dipinta sulla prora era: MC;

Motto: “Impedimento no mi piega”
(secondo altre fonti “A tutti i costi”).


Reggio CACCIATORPEDINIERE Lanzerotto MALONCELLO
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Classe Navigatori
"Maloncello"
Stessa Classe :
A. Da Mosto - A. Da Noli - N. Da Recco - G. Da Verrazzano - - L. Pancaldo - E. Pessagno - A. Pigafetta - L. Tarigo - A. Usodimare - U. Vivaldi - N. Zeno
Impostata:
1921

Varata:
1923-1924

Entrata in servizio:
1924

Autoffondata:
1° aprile 1941
Dislocamento:
standard 2000 t
pieno carico 2650 t
Lunghezza:
111,41 mt
Larghezza:
10,36 mt
Immersione:
3,63 mt
Propulsione:
4 caldaie e 2 gruppi turboriduttori con 42.000 cv / 2 assi
Velocità:
31 Nodi
Autonomia:

Totale combustibile:

Equipaggio:
10+194
Armamento:
6 cannoni da 120/45 mm (in 3 complessi scudati)
6 mitragliere c.a. ( 2 da 40 mm, 4 da 13,2 mm)
4 lanciasiluri da 533 mm

Motto TIGRE:
UNGUIBUS ET FAUCIBUS
(Con gli artigli e con i denti)
Motto PANTERA:
CERCO LA PREDA
Motto Leone
QUIA SUM LEO
(Perchè sono il leone)
Notizie ANMI Carrara
Il Gruppo A.N.M.I. CARRARA è intitolato alla M.O.V.M. Alcide PEDRETTI
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